Numero di ingressi per visto

Il visto Schengen* Uniforme consente due o molteplici ingressi, il visto nazionale consente invece ingressi multipli.

Il numero di ingressi è indicato sul visto con numeri come 01 02 o con la sigla MULT per gli ingressi multipli.

Se si è in possesso di un visto di breve soggiorno non si può prolungare il soggiorno per un periodo superiore, se non che si possa provare l’impossibilità di uscire dal paese in casi come ricovero ospedaliero del cittadino o suoi familiari. Nel momento in cui si ha bisogno di prolungare il periodo di validità del visto per cause maggiori bisogna rivolgersi alla Questura. Elenco e contatti delle Questure in Italia.

*fanno parte della convenzione di Schengen i paesi: Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Monaco, Portogallo, Spagna, Italia, Austria, Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda, Norvegia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Svizzera, Liechtenstein, Bulgaria, Romania, Cipro.

Tempi per la richiesta del visto

La domanda per ottenere un visto va inoltrata non prima di tre mesi dall’inizio del viaggio, deve essere completa e bisogna aver pagato le spese corrispondenti. La decisione per il Visto Schengen Uniforme è presa entro i 15 giorni successivi alla presentazione, tali termini possono prolungarsi fino a 60 giorni. La legge italiana prevede che il termine massimo per il rilascio di un visto nazionale sia di 90 giorni ma i tempi per la domanda di un visto nazionale possono variare dai 30 ai 120 giorni: 30 giorni per lavoro subordinato, familiare al seguito, ricongiungimento familiare; 120 giorni nel caso di visto per lavoro autonomo.

Spese amministrative per la domanda di visto

Sono gratuiti i visti : per studio, per i titolari di passaporti diplomatici o di servizio e per i familiari dei cittadini UE.

Le tariffe in Euro sono:

€ 60 per tutte le tipologie di visto Schengen Uniforme

€ 60 + 1 per persona per i visti collettivi, tipo A e C

€ 116 per il visto nazionale per soggiorni di lunga durata, tipo D

Dove e come richiedere il visto

La domanda per il visto va presentata dal cittadino interessato alla Rappresentanza diplomatico – consolare italiana nel proprio paese di residenza.

Qui le sedi di Ambasciate e Consolati italiani nel mondo.
Se il viaggio prevede diverse mete parte dell’area Schengen il visto va richiesto alla meta principale o al primo paese in cui si atterra.

I documenti necessari alla richiesta del visto variano a seconda dei paesi di provenienza, è utile consultare il database visti del Ministero degli Affari Esteri 

 

Visto per l’Italia

Il visto è un’autorizzazione che viene concessa al cittadino straniero per l’ingresso nel territorio italiano e negli altri paesi Schengen*, si rilascia per transito o per soggiorno. Il visto consta di uno sticker o vignetta che viene applicato sul passaporto.

Per verificare se un cittadino ha bisogno del visto per entrare in Italia si può consultare il database del Ministero degli Affari Esteri 
Esistono diverse tipologie di visti:

Visto di breve durata: per soggiorni fino a 90 giorni su un periodo di 180 giorni; i giorni sono calcolati a partire dal primo ingresso nello spazio Schengen.

Visti Schengen Uniformi (VSU) validi per tutta l’area Schengen, è un visto di tipo C

Visti a Territorialità Limitata (VTL)validi per uno o più stati membri ma non per tutta l’area Schengen.

Visti di lunga durata, nazionali (VN) visto di tipo D, per soggiorni superiori ai 90 giorni nel territorio dello stato che lo ha rilasciato. Consentono di poter circolare con questo documento in attesa del Permesso di Soggiorno.

I visti per breve soggiorno possono essere rilasciati per motivi di: affari, cure mediche, gara sportiva, invito, lavoro autonomo, lavoro subordinato, missione, motivi religiosi, studio, trasporto e turismo.

I visti per lungo soggiorno possono essere rilasciati solo per: adozione, cure mediche, motivi diplomatici, familiare al seguito, lavoro autonomo, lavoro subordinato, missione, motivi religiosi, reingresso, residenza elettiva, ricongiungimento familiare, studio, vacanze-lavoro.

I visti di tipo A (anch’essi di breve durata) sono visti per transito aeroportuale, che devono essere richiesti solo dai cittadini di alcuni Paesi.

*Fanno parte della convenzione di Schengen i paesi: Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Monaco, Portogallo, Spagna, Italia, Austria, Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda, Norvegia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Svizzera, Liechtenstein, Bulgaria, Romania, Cipro.

 

La vita che non CIE

Tre corti sui centri di identificazione ed espulsione, un film di Alexandra D’Onofrio

Tre sono le storie raccontate ne La vita che non CIE, la storia di Kabbour, di Nizar e di Abderrahim. Tre nomi per raccontare le vite che stanno dietro alle statistiche della macchina delle espulsioni. Così la regista Alexandra D’Onofrio prova a ribaltare l’estetica della frontiera nella narrazioni che vanno oltre i CIE.

Qui trovate le schede e i trailer dei tre filmati

 

L’Amore ai tempi della Frontiera 

Una bellissima e commovente storia d’amore dietro alla più violenta rivolta del centro di identificazione e espulsione di Chinisia, a Trapani, quella di Winny e Nizar. La storia è montata attraverso le registrazioni audio, una macchina fotografica e l’archivio dei video girati con il cellulare dai due protagonisti, appunto Winny e Nizar.

Durata: 20 minuti
Regia e suono: Alexandra D’Onofrio; Fotografie: Alessio Genovese; Montaggio: Antonio Augugliaro
Post produzione audio: Tommaso Barbaro (Redrum Murder); Realizzato con il contributo di Open Society Foundation e la collaborazione di Gabriele Del Grande

 

La fortuna mi salverà 

A Torino il centro di identificazione e espulsione (Cie) non passa inosservato. É piantato in mezzo a un perimetro di condomini. Centinaia di torinesi ogni mattina si affacciano dai loro balconi sulle gabbie e maledicono il giorno in cui la prigione ha rovinato la reputazione del quartiere. Abderrahim sui balconi invece ci sale per salutare dall’alto gli ex compagni di cella. Dopo essersi fatto cinque mesi al Cie, gli sono rimasti più amici dentro che fuori. E per loro cerca di fare il possibile. Li intervista dai microfoni di una radio locale, gli porta la spesa, partecipa ai presidi contro il Cie. Nella speranza che non vengano espulsi, ma che come Amir, Hassan e Mahmoud siano rilasciati, aspettando tempi migliori.

Durata: 18 minuti
Regia e riprese: Alexandra D’Onofrio; Montaggio: Antonio Augugliaro; Post produzione audio: Tommaso Barbaro (Redrum Murder); Musiche originali: Dissòi Lògoi; Realizzato con il contributo di Open Society Foundation; Premio Lavori in corto 2012 

Papà non torna più

Bogusha non sa come spiegare al piccolo Tareq che suo padre non tornerà più a casa. Così ha deciso di portarlo a Casablanca, per farli almeno stare un po’ insieme. Kabbour li porta in giro nel suo quartiere. Qui ha passato l’infanzia, eppure oggi in quelle strade si sente straniero. E vuole tornare a casa. A casa sua, in Abruzzo, dove è arrivato che aveva solo 11 anni. È lì che ha studiato, ha lavorato, si è sposato e ha avuto il bambino. Ed è lì che viveva fino a quando i carabinieri sono andati a prenderlo a casa per rimpatriarlo in Marocco. Con in tasca un foglio di carta che in nome della legge italiana gli vieta di vivere con la sua famiglia.

Durata: 15 minuti
Regia e riprese: Alexandra D’Onofrio; Montaggio: Antonio Augugliaro; Post produzione audio: Tommaso Barbaro (Redrum Murder); Musiche originali: Dissòi Lògoi; Realizzato con il contributo di Open Society Foundation,

 

Donne in movimento

Le donne costituiscono più della metà della popolazione straniera presente in Italia. In molte comunità straniere si registra una maggiore presenza femminile piuttosto che maschile. I motivi che portano le donne ad emigrare sono diversi, vanno da cause economiche , culturali e politiche, in comune alla condizione maschile,  ma a questi si aggiungono motivazioni tipicamente femminili: dal ricongiungimento familiare al desiderio di emancipazione. Solitamente per spostarsi ci si appoggia a donne già emigrate, che spesso trovano già dei potenziali lavori per le future donne migranti, tra loro vi è un forte network a legarle e a darle motivo e maggiore sicurezza nello spostamento.

In Italia si registra un processo di femminilizzazione dei flussi migratori che coincide sempre di più con la crescente domanda di badanti e colf straniere. Le donne immigrate corrono il rischio di essere vittime di una discriminazione sia etnica che di genere, spesso condannate all’invisibilità dell’ambito privato nel quale si trovano a lavorare e, spesso, senza neanche i documenti.

 

Riportiamo un articolo di Maria Parente,

Donne in movimento: la condizione lavorativa delle donne migranti in Italia

«Osservatorio Isfol», del quale consigliamo vivamente  la lettura.

 

 

Musei gratis!

Ogni anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali promuove delle giornate, serate o la settimana della cultura, occasioni in cui poter visitare i musei e siti archeologici italiani gratuitamente.

La settimana della cultura, che solitamente era fissata nel mese di aprile, slitterà per quest’anno molto probabilmente al prossimo novembre, cercando,  in questo modo, di far coincidere la settimana con un periodo di bassa affluenza nei siti.

L’alternativa, per ora, alla settimana della cultura sembra essere l’accesso gratuito ai musei ogni ultima domenica del mese. Decisioni ultime saranno prese dal prossimo governo.

La prossima notte dei musei, durante la quale è possibile visitare siti e musei gratuitamente, è fissata per sabato 18 maggio 2013. La manifestazione avviene in contemporanea in tutta Europa.

 

 

MoneyGram Award 2013, premio per l’imprenditoria immigrata in Italia

C’è tempo fino al 15 maggio per candidarsi al MoneyGram Awards, riconoscimento per la migliore impresa creata da immigrati in Italia. Nonostante la crisi, le imprese tenute da immigrati tendono a crescere, con un peso del 7, 8% sul totale delle imprese esistenti in Italia. Nel rapporto 2012 del Ministero del Lavoro sul mercato del lavoro degli immigrati si legge che l’aumento più cospicuo si è registrato nel Lazio, a seguire in Puglia, Campania, Liguria e Lombardia. Nel 2012 si registrano 477.519 imprese fondate o gestite  da stranieri. La ricchezza che queste aziende producono è pari  a 76 miliardi di euro, quasi il 5,5% dell’intera ricchezza prodotta in Italia. La provenienza degli imprenditori è varia ma la maggior parte sembrano provenire dall’Africa, Sudamerica ed Europa dell’est; l’età degli imprenditori va dai 30 ai 49 anni.

Non solo sembrano aver vinto la burocrazia italiana, ma anche la crisi, auguri ai migliori!

(fonte ANSA)

Per il regolamento e le modalità di partecipazione consultare il sito di MoneyGram