I più conosciuti e utili gesti italiani

Se stai per venire in italia o ti trovi nel bel paese e non conosci la lingua, non preoccuparti troppo su come comunicare, almeno per i primi giorni potresti considerare di esprimerti attraverso alcuni gesti.

Qui trovi alcune immagini di Alfredo Cassano.

 

 

When Italians Chat, Hands and Fingers Do the Talking

 

 

Cantieri d’Italia

È il primo corso di base di italiano L2 pensato dal servizio pubblico televisivo fruibile direttamente, anche senza la mediazione di tutor, cioè di insegnanti. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Rai Educational, Ministero dell’Interno e Unione Europea.   Cantieri d’Italia è anche un percorso di educazione alla legalità e alla conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini, alla ricerca dei servizi e delle opportunità offerti in Italia.

Il corso si compone di 40 puntate modulari più due speciali;  può essere seguito in modo autonomo, in televisione e su sito web, dove si trovano anche esercizi ed approfondimenti.

Ciascuna puntata è composta da quattro rubriche: “Benvenuti in Italia!”, gli sketch che raccontano in modo divertente la vita quotidiana, “Per usare l’italiano”, un corso base di lingua italiana, il “Vocabolario visivo”, un bagaglio di parole utili e frequenti dell’italiano e, infine, “Vivere in Italia”, dedicato ai diritti e ai doveri, ai servizi e alle opportunità per chi vive in Italia.

Per info e visione corso: Cantieri d’Italia

Cittadini stranieri extra UE

Per entrare in Italia il cittadino di un Paese che non appartiene all’Unione europea deve avere i seguenti documenti:

–          passaporto (o documento equipollente);

–          visto di ingresso rilasciato dall’autorità consolare italiana;

–          idonea documentazione sullo scopo del viaggio.

Il  “decreto flussi” stabilisce ogni anno le quote massime di stranieri extra Ue che possono entrare in Italia per svolgere lavoro subordinato.
La quota numericamente più consistente viene riservata ai lavoratori subordinati non stagionali.
Una via preferenziale è riservata anche ai lavoratori con ascendenze italiane (fino al terzo grado) che risiedono in una nazione con cui il Ministero degli Esteri ha firmato appositi accordi.

Sarà possibile inviare le domande per l’assunzione per lavoro stagionale fino al 31 dicembre 2013, disponibile sul sito del Ministero dell’Interno, presso il Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione.

Sul fronte pensione la direttiva dispone che i lavoratori extra-comunitari, una volta rientrati nel Paese d’origine, potranno ricevere la pensione esattamente negli stessi termini e alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato membro in cui hanno maturato il trattamento previdenziale.

Cittadini dell’Unione Europea

cittadini dell’Unione Europea che intendono soggiornare in Italia non sono soggetti alle disposizioni del Testo unico sull’immigrazione. Se risiedono per un periodo superiore a 3 mesi devono iscriversi all’anagrafe della popolazione residente, presentando agli uffici del Comune in cui dimorano la richiesta di iscrizione anagrafica.
La richiesta non autorizza il soggiorno, ma ha finalità di pubblica sicurezza.

In base al principio della libera circolazione, per essere assunti i cittadini comunitari devono avere il codice fiscale italiano e un valido documento di identità.

Qualora volessero svolgere un’attività lavorativa di tipo autonomo sarebbero soggetti alle stesse disposizioni che si applicano ai cittadini italiani.

Documenti necessari alla ricerca del lavoro

Per cercare un lavoro in Italia è bene essere muniti di alcuni documenti che servono al momento della firma del contratto di lavoro.

Riportiamo di seguito alcune istruzioni che speriamo possano esservi utili.

Come prima cosa è opportuno controllare la validità dei documenti di identità.

Per i cittadini italiani il documento al quale si fa riferimento è la carta d’identità, solitamente rilasciata dagli Uffici Anagrafe del proprio Comune di residenza.

Per i cittadini comunitari invece, per quello che riguarda il lavoro stagionale, l’assunzione è ammessa con le medesime procedure previste per i lavoratori italiani, senza necessità di stipulare il contratto di soggiorno.
Il lavoratore che si trovi a soggiornare in Italia per un periodo superiore ai tre mesi dovrà richiedere l’iscrizione anagrafica presso il Comune dove ha intenzione di stabilirsi.

Per i cittadini stranieri non appartenenti all’Unione Europea, è necessario essere provvisti di regolare carta o permesso di soggiorno, anche in fase di rinnovo, per procedere poi alla stipula del contratto di soggiorno che deve essere sottoscritto dal datore di lavoro.

Un altro documento necessario ai fini identificativi è il codice fiscale.

Questo rappresenta lo strumento di identificazione del cittadino nei rapporti con gli enti e le amministrazioni pubbliche.

L’unico valido è quello rilasciato dall’Agenzia delle Entrate, che viene attribuito tramite richiesta telematica, da parte degli stranieri, presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione (SUI) e dalle questure.

I cittadini ancora sprovvisti del codice fiscale possono presentarsi all’Ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate con un documento di riconoscimento (occorre passaporto o permesso di soggiorno).

“Ospiti” nei CIE

La parola ospite, nella lingua italiana, ha doppio significato, infatti si riferisce sia alla persona che ospita, ovvero che accoglie nella sua casa,  che a colui che è ospitato.

L’ospitalità è l’atto di accogliere nella propria casa, città, nazione, qualcuno che normalmente non vi vive.

Ospitalità, per i greci xenia, consisteva in una regola di convivenza civile, nonché un dovere rituale. Nella Roma antica esisteva la tessera hospitalis, documento sul quale incidere i nomi dell’ospite e dell’ospitato, proprio a sancire il legame dell’ospitalità; colui che ospitava garantiva per lo straniero ospitato e lo stesso accadeva quando l’ospitalità veniva ricambiata.

L’ospitalità consiste in un insieme di rituali, in un legame che si sancisce tra i due partner, solitamente onorato dallo scambio di doni e favori.

Perché parlare di ospitalità in merito ai CIE?

Ebbene, coloro che sono detenuti nei Centri di Identificazione ed Espulsione vengono tutt’oggi considerati “ospiti” della struttura.

Istituiti nel 1998 dalla legge sull’immigrazione Turco Napolitano i Centri di Permanenza Temporanea (CPT), oggi denominati CIE sono strutture detentive dove vengono reclusi i cittadini stranieri sprovvisti di regolare titolo di soggiorno.
In base all’art. 14 del T.U. 286/1998, come successivamente modificato dalla legge Bossi Fini (L 189/2002), dal Pacchetto Sicurezza (L 94/2009) e dal decreto di recepimento della Direttiva Rimpatri (L 129/2011), il trattenimento nei CIE viene disposto dal Questore per un tempo di 30 giorni, prorogabile per un massimo totale di 18 mesi.

I CIE hanno la funzione di consentire accertamenti sull’identità di persone trattenute in vista di una possibile espulsione,   dunque dovrebbero trattenere persone in attesa di un’espulsione certa.
Nonostante i cittadini stranieri si trovino all’interno dei CIE con lo status di trattenuti o “ospiti”, la loro permanenza nella struttura corrisponde di fatto ad una detenzione, in quanto sono privati della libertà personale e sono sottoposti ad un regime di coercizione che, tra le altre cose, impedisce loro di ricevere visite e di far valere il fondamentale diritto alla difesa legale.

La novità propria dei CIE è che prima non era mai esistita la detenzione di individui se non a seguito della violazione di norme penali. Come detto sopra i soggetti “prigionieri” nei CIE non sono considerati detenuti ma di norma vengono definiti ospiti della struttura.
I CIE inaugurano in Italia lo stato della detenzione amministrativa, sottoponendo a regime di privazione della libertà personale individui che hanno violato una disposizione amministrativa, come quella del necessario possesso di permesso di soggiorno.
Il funzionamento dei CIE è di competenza del Prefetto, che affida i servizi di gestione della struttura a soggetti privati, responsabili del rapporto con i detenuti e del funzionamento materiale del centro. Le forze dell’ordine presidiano lo spazio esterno delle strutture e possono entrare nelle zone dove vivono i detenuti solo su richiesta degli enti gestori in casi eccezionali e di emergenza,  anche se di fatto questo si verifica quotidianamente.

I CIE sono uno strumento diffuso in tutta Europa in seguito all’adozione di una politica migratoria comune sancita negli accordi di Schengen del 1995. In questo contesto, si fanno sempre più forti le restrizioni al diritto di asilo,  tradizionalmente riconosciuto da ogni carta costituzionale. Nati seguendo un piano di emergenza,  i centri differiscono l’uno dall’altro sia nella struttura che nella gestione. I centri non costruiti ex novo si trovano in edifici che precedentemente erano  caserme, è il Caso dei CIE di Bologna e Gradisca d’Isonzo, fabbriche dismesse, come il capannone industriale del CIE di Agrigento, ex centri d’accoglienza e ospizi.

La maggior parte dei centri sono gestiti dalla Croce Rossa Italiana, altri dalla Confraternita delle Misericordie d’Italia, altri ancora da cooperative o associazioni appositamente create.

Ma i CIE in Italia non sono gli unici luoghi di confinamento dei migranti. CARA, CPA, CPSA, disegnano una mappa più articolata di luoghi di approdo ed attesa.

Nei primi di aprile 2013 è arrivata una nuova denuncia  da parte dell’Unione delle Camere Penali Italiane, dopo una visita al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, a Roma. La visita doveva verificare proprio le condizioni della struttura dove attualmente sono trattenuti 66 uomini e 44 donne. La capienza del CIE risulta fortemente ridimensionata a seguito dei recenti disordini che hanno reso necessaria la chiusura di alcune aree. Nonostante i miglioramenti che, a quanto si afferma, dovrebbero essere stati fatti negli ultimi tempi,  la denuncia da parte degli avvocati penalisti colpisce le politiche dei CIE.  Riportiamo alcuni dei commenti degli avvocati penalisti in seguito alla visita al CIE di Ponte Galeria.

“Basta varcare la soglia di questi centri e guardarsi intorno per rendersi conto che si tratta di strutture detentive a pieno titolo, con tanto di sbarre, dove uomini e donne si trovano a scontare una pena senza reato e senza le garanzie che il circuito carcerario pure fornisce ai detenuti,  senza nessuna possibilità di svolgere una qualche occupazione, ma soprattutto senza sapere quando usciranno”.

“Secondo la legge la permanenza in questi centri potrebbe durare fino a 18 mesi e anche se a Ponte Galeria non supera i 9 mesi, si tratta comunque di un tempo del tutto illogico visto che l’obiettivo è identificare persone in molti casi già identificate, poiché transitate dal carcere, e che qui subiscono una nuova detenzione nell’attesa di una risposta dai paesi di provenienza che a volte nemmeno arriva. La verità  è che, a prescindere dalla condizione delle strutture, bisogna superare quanto prima questo sistema paradossale, che calpesta i diritti civili e trasforma un provvedimento amministrativo in dura galera”.

Dunque, ospitiamo in altro modo!

 

 

 

Cittadini stranieri in Italia

Popolazione straniera residente in Italia al 1° gennaio 2011.
Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.
Grafico andamento popolazione stranieri Italia

Distribuzione per area geografica di cittadinanza

Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011 sono 4.570.317 e rappresentano il 7,5% della popolazione residente.

Cittadini stranieri per Continenti Italia
Percentuale cittadini stranieri Italia

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 21,2% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (10,6%) e dal Marocco (9,9%).

Grafico cittadinanza stranieri - 2011

Paesi di provenienza

Segue il dettaglio dei paesi di provenienza dei cittadini stranieri residenti divisi per continente di appartenenza ed ordinato per numero di residenti.

EUROPA Area Maschi Femmine Totale %
Romania Unione Europea 439.311 529.265 968.576 21,19%
Albania Europa centro orientale 259.352 223.275 482.627 10,56%
Ucraina Europa centro orientale 40.617 160.113 200.730 4,39%
Repubblica Moldova Europa centro orientale 42.997 87.951 130.948 2,87%
Polonia Unione Europea 31.415 77.603 109.018 2,39%
Repubblica di Macedonia Europa centro orientale 50.330 39.570 89.900 1,97%
Repubblica di Serbia Europa centro orientale 28.537 24.417 52.954 1,16%
Bulgaria Unione Europea 19.548 31.586 51.134 1,12%
Germania Unione Europea 16.318 26.213 42.531 0,93%
Francia Unione Europea 13.164 20.236 33.400 0,73%
Bosnia-Erzegovina Europa centro orientale 17.916 14.056 31.972 0,70%
Federazione Russa Europa centro orientale 5.795 24.709 30.504 0,67%
Regno Unito Unione Europea 13.264 16.296 29.560 0,65%
Kosovo Europa centro orientale 13.133 9.645 22.778 0,50%
Croazia Europa centro orientale 10.636 10.443 21.079 0,46%
Spagna Unione Europea 5.758 14.129 19.887 0,44%
Turchia Europa centro orientale 11.230 7.838 19.068 0,42%
Svizzera Altri paesi europei 4.155 5.489 9.644 0,21%
Slovacchia Unione Europea 3.071 6.079 9.150 0,20%
Paesi Bassi Unione Europea 3.848 4.847 8.695 0,19%
Ungheria Unione Europea 2.171 5.233 7.404 0,16%
Grecia Unione Europea 3.798 3.452 7.250 0,16%
Bielorussia Europa centro orientale 1.259 5.716 6.975 0,15%
Austria Unione Europea 2.127 4.699 6.826 0,15%
Belgio Unione Europea 2.607 3.589 6.196 0,14%
Repubblica Ceca Unione Europea 1.145 4.989 6.134 0,13%
Portogallo Unione Europea 2.504 3.174 5.678 0,12%
Montenegro Europa centro orientale 2.430 2.158 4.588 0,10%
Lituania Unione Europea 996 3.528 4.524 0,10%
Svezia Unione Europea 1.183 2.431 3.614 0,08%
Irlanda Unione Europea 1.512 1.692 3.204 0,07%
Slovenia Unione Europea 1.632 1.569 3.201 0,07%
Danimarca Unione Europea 898 1.437 2.335 0,05%
Lettonia Unione Europea 398 1.859 2.257 0,05%
Finlandia Unione Europea 426 1.444 1.870 0,04%
San Marino Altri paesi europei 869 599 1.468 0,03%
Norvegia Altri paesi europei 410 663 1.073 0,02%
Estonia Unione Europea 129 900 1.029 0,02%
Malta Unione Europea 276 579 855 0,02%
Lussemburgo Unione Europea 143 162 305 0,01%
Islanda Altri paesi europei 54 133 187 0,00%
Cipro Unione Europea 83 104 187 0,00%
Principato di Monaco Altri paesi europei 31 41 72 0,00%
Città del Vaticano Altri paesi europei 22 12 34 0,00%
Liechtenstein Altri paesi europei 18 15 33 0,00%
Andorra Altri paesi europei 6 7 13 0,00%
Totale Europa 1.057.522 1.383.945 2.441.467 53,42%
AFRICA Area Maschi Femmine Totale %
Marocco Africa settentrionale 254.906 197.518 452.424 9,90%
Tunisia Africa settentrionale 67.435 38.856 106.291 2,33%
Egitto Africa settentrionale 62.840 27.525 90.365 1,98%
Senegal Africa occidentale 61.242 19.747 80.989 1,77%
Nigeria Africa occidentale 24.549 29.064 53.613 1,17%
Ghana Africa occidentale 26.943 19.947 46.890 1,03%
Algeria Africa settentrionale 16.819 9.116 25.935 0,57%
Costa d’Avorio Africa occidentale 12.510 10.155 22.665 0,50%
Eritrea Africa orientale 7.570 5.798 13.368 0,29%
Burkina Faso (ex Alto Volta) Africa occidentale 8.403 4.648 13.051 0,29%
Camerun Africa centro meridionale 5.459 4.865 10.324 0,23%
Mauritius Africa orientale 4.280 4.991 9.271 0,20%
Etiopia Africa orientale 3.392 5.201 8.593 0,19%
Somalia Africa orientale 4.834 3.278 8.112 0,18%
Capo Verde Africa occidentale 1.331 3.270 4.601 0,10%
Togo Africa occidentale 2.854 1.568 4.422 0,10%
Repubblica del Congo Africa centro meridionale 2.057 1.967 4.024 0,09%
Repubblica democratica del Congo (ex Zaire) Africa centro meridionale 1.806 1.885 3.691 0,08%
Guinea Africa occidentale 2.133 1.227 3.360 0,07%
Benin (ex Dahomey) Africa occidentale 1.512 1.022 2.534 0,06%
Sudan Africa settentrionale 1.963 435 2.398 0,05%
Liberia Africa occidentale 1.856 331 2.187 0,05%
Kenya Africa orientale 715 1.072 1.787 0,04%
Angola Africa centro meridionale 912 798 1.710 0,04%
Libia Africa settentrionale 924 592 1.516 0,03%
Sierra Leone Africa occidentale 785 549 1.334 0,03%
Mali Africa occidentale 816 447 1.263 0,03%
Madagascar Africa orientale 337 899 1.236 0,03%
Niger Africa occidentale 544 587 1.131 0,02%
Gambia Africa occidentale 775 258 1.033 0,02%
Tanzania Africa orientale 434 522 956 0,02%
Mauritania Africa occidentale 480 208 688 0,02%
Sud Africa Africa centro meridionale 279 361 640 0,01%
Seychelles Africa orientale 190 383 573 0,01%
Ruanda Africa orientale 279 262 541 0,01%
Burundi Africa orientale 225 312 537 0,01%
Guinea Bissau Africa occidentale 291 189 480 0,01%
Uganda Africa orientale 196 246 442 0,01%
Mozambico Africa orientale 125 195 320 0,01%
Zambia Africa orientale 110 106 216 0,00%
Gabon Africa centro meridionale 96 96 192 0,00%
Ciad Africa centro meridionale 111 62 173 0,00%
Zimbabwe (ex Rhodesia) Africa orientale 78 82 160 0,00%
Repubblica Centrafricana Africa centro meridionale 83 50 133 0,00%
Guinea Equatoriale Africa centro meridionale 50 42 92 0,00%
Malawi Africa orientale 23 36 59 0,00%
São Tomé e Principe Africa centro meridionale 21 22 43 0,00%
Gibuti Africa orientale 25 17 42 0,00%
Namibia Africa centro meridionale 3 14 17 0,00%
Lesotho Africa centro meridionale 9 7 16 0,00%
Swaziland Africa centro meridionale 10 6 16 0,00%
Botswana Africa centro meridionale 4 8 12 0,00%
Comore Africa orientale 4 1 5 0,00%
Totale Africa 585.628 400.843 986.471 21,58%
ASIA Area Maschi Femmine Totale %
Repubblica Popolare Cinese Asia orientale 108.418 101.516 209.934 4,59%
Filippine Asia orientale 56.559 77.595 134.154 2,94%
India Asia centro meridionale 73.446 47.590 121.036 2,65%
Bangladesh Asia centro meridionale 55.642 26.809 82.451 1,80%
Sri Lanka (ex Ceylon) Asia centro meridionale 45.007 36.087 81.094 1,77%
Pakistan Asia centro meridionale 49.584 26.136 75.720 1,66%
Giappone Asia orientale 2.577 5.218 7.795 0,17%
Repubblica Islamica dell’Iran Asia occidentale 4.024 3.420 7.444 0,16%
Georgia Asia occidentale 801 5.719 6.520 0,14%
Thailandia Asia orientale 532 4.708 5.240 0,11%
Repubblica di Corea (Corea del Sud) Asia orientale 2.100 2.249 4.349 0,10%
Siria Asia occidentale 2.539 1.490 4.029 0,09%
Libano Asia occidentale 2.472 1.509 3.981 0,09%
Afghanistan Asia centro meridionale 3.563 248 3.811 0,08%
Iraq Asia occidentale 2.029 783 2.812 0,06%
Giordania Asia occidentale 1.572 972 2.544 0,06%
Israele Asia occidentale 1.521 940 2.461 0,05%
Indonesia Asia orientale 379 1.545 1.924 0,04%
Uzbekistan Asia centro meridionale 305 989 1.294 0,03%
Kazakhstan Asia centro meridionale 238 983 1.221 0,03%
Vietnam Asia orientale 482 680 1.162 0,03%
Nepal Asia centro meridionale 483 333 816 0,02%
Kirghizistan Asia centro meridionale 102 641 743 0,02%
Territori dell’Autonomia Palestinese Asia occidentale 462 214 676 0,01%
Armenia Asia occidentale 274 392 666 0,01%
Taiwan Asia orientale 166 252 418 0,01%
Malesia Asia orientale 128 196 324 0,01%
Azerbaigian Asia occidentale 162 162 324 0,01%
Yemen Asia occidentale 132 107 239 0,01%
Cambogia Asia orientale 101 129 230 0,01%
Myanmar (ex Birmania) Asia orientale 87 138 225 0,00%
Singapore Asia orientale 62 149 211 0,00%
Mongolia Asia orientale 28 96 124 0,00%
Arabia Saudita Asia occidentale 67 40 107 0,00%
Repubblica Democratica Popolare di Corea (Corea del Nord) Asia orientale 35 62 97 0,00%
Laos Asia orientale 27 37 64 0,00%
Turkmenistan Asia centro meridionale 19 42 61 0,00%
Tagikistan Asia centro meridionale 21 20 41 0,00%
Kuwait Asia occidentale 21 13 34 0,00%
Timor Est Asia orientale 5 26 31 0,00%
Brunei Asia orientale 12 12 24 0,00%
Maldive Asia centro meridionale 14 10 24 0,00%
Bhutan Asia centro meridionale 10 10 20 0,00%
Emirati Arabi Uniti Asia occidentale 9 8 17 0,00%
Qatar Asia occidentale 8 2 10 0,00%
Oman Asia occidentale 2 5 7 0,00%
Bahrein Asia occidentale 3 0 3 0,00%
Totale Asia 416.230 350.282 766.512 16,77%
AMERICA Area Maschi Femmine Totale %
Perù America centro meridionale 39.310 59.293 98.603 2,16%
Ecuador America centro meridionale 37.985 53.640 91.625 2,00%
Brasile America centro meridionale 13.989 32.701 46.690 1,02%
Repubblica Dominicana America centro meridionale 8.758 15.771 24.529 0,54%
Colombia America centro meridionale 7.568 13.003 20.571 0,45%
Cuba America centro meridionale 4.486 13.461 17.947 0,39%
Stati Uniti d’America America settentrionale 7.028 8.592 15.620 0,34%
Bolivia America centro meridionale 4.434 7.834 12.268 0,27%
Argentina America centro meridionale 4.961 6.278 11.239 0,25%
El Salvador America centro meridionale 3.116 5.623 8.739 0,19%
Venezuela America centro meridionale 1.889 3.919 5.808 0,13%
Messico America centro meridionale 1.380 2.817 4.197 0,09%
Cile America centro meridionale 1.618 2.195 3.813 0,08%
Canada America settentrionale 1.111 1.468 2.579 0,06%
Uruguay America centro meridionale 641 994 1.635 0,04%
Paraguay America centro meridionale 432 1.070 1.502 0,03%
Dominica America centro meridionale 428 833 1.261 0,03%
Honduras America centro meridionale 223 629 852 0,02%
Guatemala America centro meridionale 193 432 625 0,01%
Nicaragua America centro meridionale 166 345 511 0,01%
Costa Rica America centro meridionale 166 343 509 0,01%
Panama America centro meridionale 129 304 433 0,01%
Haiti America centro meridionale 111 162 273 0,01%
Belize America centro meridionale 75 166 241 0,01%
Giamaica America centro meridionale 53 84 137 0,00%
Trinidad e Tobago America centro meridionale 17 40 57 0,00%
Guyana America centro meridionale 7 15 22 0,00%
Antigua e Barbuda America centro meridionale 11 10 21 0,00%
Barbados America centro meridionale 7 12 19 0,00%
Saint Lucia America centro meridionale 8 9 17 0,00%
Bahamas America centro meridionale 5 8 13 0,00%
Saint Vincent e Grenadine America centro meridionale 7 5 12 0,00%
Grenada America centro meridionale 5 6 11 0,00%
Suriname America centro meridionale 3 1 4 0,00%
Saint Kitts e Nevis America centro meridionale 1 1 2 0,00%
Totale America 140.321 232.064 372.385 8,15%
OCEANIA Area Maschi Femmine Totale %
Australia Oceania 796 1.301 2.097 0,05%
Nuova Zelanda Oceania 186 219 405 0,01%
Samoa Oceania 32 30 62 0,00%
Papua Nuova Guinea Oceania 8 14 22 0,00%
Figi Oceania 10 11 21 0,00%
Tonga Oceania 5 8 13 0,00%
Tuvalu Oceania 7 0 7 0,00%
Isole Marshall Oceania 2 3 5 0,00%
Vanuatu Oceania 1 3 4 0,00%
Palau Oceania 1 1 2 0,00%
Kiribati Oceania 1 1 2 0,00%
Isole Salomone Oceania 0 2 2 0,00%
Totale Oceania 1.049 1.593 2.642 0,06%
APOLIDI (*) Area Maschi Femmine Totale %
Apolidi Apolidi 461 379 840 0,02%
Totale Apolidi 461 379 840 0,02%
(*) un apolide è una persona che non gode del diritto di cittadinanza di alcuno stato.

Distribuzione della popolazione straniera per età e sesso

In basso è riportata la piramide delle età con la distribuzione della popolazione straniera residente in Italia per età e sesso al 1° gennaio 2011 su dati ISTAT.

Grafico cittadini stranieri - 2011
Età Stranieri
Maschi Femmine Totale %
0-4 189.553 177.294 366.847 8,0%
5-9 139.815 130.590 270.405 5,9%
10-14 117.387 107.940 225.327 4,9%
15-19 121.184 103.525 224.709 4,9%
20-24 174.165 175.258 349.423 7,6%
25-29 235.713 264.868 500.581 11,0%
30-34 298.009 314.378 612.387 13,4%
35-39 281.294 287.087 568.381 12,4%
40-44 241.955 242.896 484.851 10,6%
45-49 163.664 188.670 352.334 7,7%
50-54 107.065 156.049 263.114 5,8%
55-59 58.014 100.348 158.362 3,5%
60-64 30.512 56.231 86.743 1,9%
65-69 17.393 28.070 45.463 1,0%
70-74 12.469 17.950 30.419 0,7%
75-79 6.954 8.864 15.818 0,3%
80-84 3.581 5.033 8.614 0,2%
85-89 1.629 2.541 4.170 0,1%
90-94 561 970 1.531 0,0%
95-99 227 420 647 0,0%
100+ 67 124 191 0,0%
Totale 2.201.211 2.369.106 4.570.317 100%

Distribuzione della popolazione straniera per area geografica

Tabella con la classifica per regioni della popolazione straniera residente in Italia.

Regione Cittadini stranieri % Stranieri
su popolaz.
totale
Variazione
% anno
precedente
Maschi Femmine Totale %
 1. Lombardia 537.659 526.788 1.064.447 23,3% 10,73% +8,4%
 2. Lazio 254.890 287.798 542.688 11,9% 9,47% +9,0%
 3. Veneto 251.114 253.563 504.677 11,0% 10,22% +5,0%
 4. Emilia-Romagna 242.728 257.869 500.597 11,0% 11,29% +8,2%
 5. Piemonte 190.667 208.243 398.910 8,7% 8,95% +5,7%
 6. Toscana 172.028 192.124 364.152 8,0% 9,71% +7,5%
 7. Campania 68.540 95.728 164.268 3,6% 2,82% +11,7%
 8. Marche 69.402 76.966 146.368 3,2% 9,35% +5,3%
 9. Sicilia 68.147 73.757 141.904 3,1% 2,81% +11,5%
10. Liguria 58.592 66.728 125.320 2,7% 7,75% +9,6%
11. Friuli-Venezia Giulia 52.169 53.117 105.286 2,3% 8,52% +4,4%
12. Umbria 45.395 54.454 99.849 2,2% 11,01% +7,1%
13. Puglia 44.298 51.411 95.709 2,1% 2,34% +13,5%
14. Trentino-Alto Adige 43.078 47.243 90.321 2,0% 8,71% +6,0%
15. Abruzzo 37.554 43.433 80.987 1,8% 6,03% +7,0%
16. Calabria 33.790 40.812 74.602 1,6% 3,71% +13,3%
17. Sardegna 16.889 20.964 37.853 0,8% 2,26% +13,7%
18. Basilicata 6.476 8.262 14.738 0,3% 2,51% +13,4%
19. Molise 3.859 5.070 8.929 0,2% 2,79% +10,1%
20. Valle d’Aosta 3.936 4.776 8.712 0,2% 6,79% +6,2%
Totale ITALIA 2.201.211 2.369.106 4.570.317 100,0% +7,9%